Si celebra oggi la Giornata mondiale della donazione di sangue, gesto altruistico quanto mai prezioso in un anno come quello sconvolto dalla pandemia.
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Un dono salvavita, un gesto altruistico che ogni anno merita di essere celebrato in tutto il mondo: è la donazione del sangue, di cui oggi 14 giugno si celebra la giornata mondiale promossa dall’Organizzazione mondiale della sanità e che quest’anno vede proprio l’Italia come Paese ospitante. In una due giorni virtuale ricca di appuntamenti (qui il programma completo) ci sarà l’occasione sia per ringraziare i donatori, sia per far crescere la consapevolezza della necessità di donazioni di sangue regolari per assicurare qualità, sicurezza e disponibilità del sangue e dei prodotti derivati per i pazienti che ne hanno bisogno, compresi quelli affetti da malattie genetiche rare come per esempio la talassemia.
I dati relativi al 2019 presentati dal Centro nazionale sangue parlano di:
Nella stragrande maggioranza dei casi (oltre il 90%) si tratta di persone iscritte alle associazioni di volontari. E proprio il presidente della più grande organizzazione di volontariato del sangue italiana è intervenuto in occasione di questa giornata per ricordare quanto l’edizione di quest’anno abbia assunto un significato ancora più particolare: secondo il presidente di Avis Nazionale Gianpietro Briola «il Covid ha rappresentato un nemico ostico da battere e solo adesso, seppur con cautela, possiamo guardare al futuro con fiducia. Se il rischio di carenza di sangue ed emoderivati legato alla pandemia è stato contenuto e, allo stesso modo, i disagi sociali, gran parte del merito va proprio ai donatori e alle associazioni di volontariato che, anche nei mesi più complicati, non hanno fatto mancare impegno e supporto al sistema trasfusionale. Anche i numeri dimostrano che, nonostante una lieve e comprensibile flessione, il nostro sistema è solido e rappresenta un’eccellenza a livello internazionale».
«Questa giornata è un momento di celebrazione per tutti noi con la speranza che i prossimi mesi, grazie alla campagna vaccinale in crescente diffusione, possano essere forieri di salute e serenità per tutti noi».
GIANPIETRO BRIOLA, PRESIDENTE AVIS NAZIONALE
Una generosità, quella dei volontari di Avis, che per Telethon ha un valore doppio: da vent’anni, infatti, scendono in piazza al fianco della Fondazione Telethon per raccogliere fondi a sostegno della ricerca scientifica sulle malattie genetiche rare.